a strenge adventure
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a strenge adventure

ascesa agli inferi

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  1. Lyonel02
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    salve ragazzi ho creato questa storia sul computer mentre mi anoiavo, questa è l'ultima volta che mi vedrete parlare come autore, almeno credo, detto questo buona lettura.

    QUESTA E’ UN’OPERA DI PURA FANTASIA.
    Ogni riferimento a persone cose o eventi realmente accaduti
    o realmente esistenti è puramente casuale
    grazie per il vostro tempo :D

    Mi trovavo ad Hollywood per firmare un contratto con una grande azienda produttrice di film, in quel momento ero felicissimo perché se tutto fosse andato per il verso giusto avrei potuto spassarmela a girare il mondo come ho sempre sognato durante la mia vita, senza dovermi preoccupare di problemi economici.
    <<signor Destratis?>> (uomo in smoking)
    <<sono io >> (dissi alzandomi)
    <<è il suo turno signore>>(uomo in smoking)
    L’uomo mi indicò una stanza che si trovava nelle vicinanze, mi ci diressi a passo svelto sperando di non fare un pessima figura come a mio solito, entrato mi trovai dentro un grande ufficio con una scrivania al centro della stanza rassomigliante a una mezzaluna, dietro di essa vi si trovavano seduti 3 uomini e 2 donne con un’età che andava dai 40 ai 60’anni in giacca e cravatta.
    <<signor Destratis noi abbiamo visionato la sua richiesta, come sa la nostra azienda ha avuto un paio di problemi quindi noi accettiamo nuovi membri dirigenti, lei quanto è disposto ad offrire>> (uomo al centro)
    << come sa ho guadagnato parecchi soldi durante la mia carriera passando da un impiego all’altro della settore cinematografico quindi sono disposto ad offrire ben 13 milioni di dollari americani se per voi non è un problema>> (Daniel)
    <<signore è convinto di ciò che sta facendo?>> (donna a destra)
    <<certamente signori miei la vostra è un’azienda che merita e io son disposto a comprare le vostre azioni per 13 milioni (che sarebbero all’incirca il 20% dell’azienda)>> (Daniel)
    <<va bene MR Daniel firmerebbe questi moduli?>>(disse l’uomo a destra poggiando sul banco alcuni arismi di fogli)
    <<certamente ma non vi dispiace se prima li faccio visionare dal mio avvocato, vero? Sapete di questi tempi non si sta mai troppo sicuri>> (Daniel)
    <<ma certo mister>> (donna a sinistra)
    Passarono all’incirca 8 ore prima di avere una risposta positiva da parte della mia equipe di avvocati quindi firmai quel contratto e divenni parte di una delle più grandi case produttrici di Hollywood . In quel momento decisi di andare a festeggiare con i miei più vecchi amici Klajdi e Luigi, eravamo tutti e tre degli imprenditori di grande successo, Klajdi, un ragazzo alto, snello e mediamente muscoloso aveva un grande intelletto oltre alla poca voglia di fare qualsiasi cosa e a due fondi di bottiglia al posto degli occhiali, si era dato principalmente alle nanotecnologia, aveva creato in pratica dei robot grandi all’incirca quanto le cellule del sangue che permettevano se iniettate nel corpo di un essere vivente di prevenire malattie infezioni e anche di regolare vari parametri vitali, Luigi invece aveva sviluppato qualcosa di più grosso, era un ragazzo alto più o meno 1,70 metri dalla corporatura robusta mani abili e veloci anche se sfaticate, lui creò le basi per il viaggio intergalattico e stava progredendo anche piuttosto velocemente, inoltre c’ero io Daniel Destratis iniziai la mia carriera nel settore dell’aeronautica militare, e dopo essere arrivato al grado di generale, annoiato, decisi di dimettermi per darmi all’industria cinematografica , naturalmente io facevo molto spesso il pilota era il ruolo che mi usciva meglio, non ero cambiato molto dalla mia età adolescenziale, ero un ragazzo sul metro e settanta piuttosto robusto e, anche se non ero un genio, sapevo come cavarmela.
    <<al miglior imprenditore di tutti i tempi>> (Klajdi)
    << ora non esageriamo>> (Luigi)
    <<facciamo così, brindiamo a noi>> (Daniel)
    << ok coglioncello>> ( Klajdi e luigi)
    Alzammo i bicchieri di champagne in aria per brindare mentre ci consegnavano le nostre pizze.
    <<diavola, mozzarella e prosciutto, 4 stagioni sono vostre vero?>> (cameriera)
    <<esatto, grazie mille>> (Daniel)
    Consegnate le pizze la cameriera si diresse verso le cucine con il mio sguardo puntato addosso.
    <<hey Daniel, che ne dici di sistemarti anche tu?>> (Klajdi)
    << è vero noi abbiamo Luisa e Marica ma tu …>> (Luigi)
    << e cosa dovrei fare sposarmi come voi per fare che? Avere dei figli, sistemarmi?>> (Daniel)
    << esatto>> (Klajdi e Luigi )
    << si e poi per uscire a farmi un bicchierino insieme ai miei amici dovrei chiedere il permesso alla signora?>>( Daniel)
    Mentre dicevo ciò con tono scocciato mi mettevo una fetta di pizza in bocca.
    <<sai non ci sono solo lati negativi nello sposarsi>> (Klajdi)
    << ok dimmene uno>> (Daniel)
    << mi aggrego a Daniel>>(Luigi)
    << beh … per esempio … si esatto, non hai bisogno di pagarla per farci l’amore>> (Klajdi)
    << Kla, siamo ricchi cosa cavolo ce ne frega dei soldi?>>(Daniel e Luigi)
    << giusto>>( Klajdi)
    <<beh che ne dite di andare? Oramai sono le 4>>(Luigi)
    << d’accordo>>( Klajdi e Daniel)
    Uscimmo dal locale con una calma tremenda come nostro solito e ci salutammo davanti al locale, loro visto che non avevano bevuto molto decisero di andare a casa con la loro macchina ma io visibilmente brillo scelsi di non guidare e presi un pullman diretto a Las Vegas insieme alla mia fida compagna, una bellissima bottiglia di grappa di 20’anni
    ‘’in pratica mentre quest’alcol fermentava io avevo 5 anni’’(Daniel)(pensai)
    Dopo una ventina di minuti passata a camminare arrivai alla fermata del pullman, passai il tempo tra un sorso e l’altro e mentre salivo sul pullman sentii una voce nella mia testa che gridava
    <<questo CAMBIERA’ NOTEVOLMENTE LA TUA VITA!!!>>(???)
    Non so come descriverla era tra il demoniaco e l’angelico qualcosa che pareva perfetto ma spaventoso, diedi la colpa all’alcol per quella voce e salii sul mezzo, mi sedetti agli ultimi posti e mi sdraiai facendomi trasportare dai pensieri.
    ‘’ wow questo mi fa ricordare i tempi delle superiori quando facevamo a gara per gli ultimi posti, ahhh che bei tempi’’
    Fui scosso dal rimbalzo del pullman a causa di una buca e diedi una botta al finestrino.
    <<cavoli che male!!>>(Daniel)
    <<capolinea!! Per favore scendere dal mezzo signori>>(Autista)
    Mi alzai e mi diressi verso l’uscita insieme alla mia fedele bottiglia, ma … quando scesi dal bus rimasi senza parole, mi trovavo in mezzo alla foresta allora mi girai di scatto e …
    <<dove cazzo è finito il pullman? Come cavolo è sparito, ok sarò anche ubriaco ma credo di riuscire a ricordare se avessi sentito o meno il rumore di un mezzo partire>>(Daniel)
    Ma dopo che farci? mi calmai e feci a ritroso la strada dal quale ero arrivato. Ci misi un bel po’ prima di trovare qualcuno ma alla fine arrivai ad una fermata, qui notai subito una ragazza seduta su una panchina, era un po’ cupa e non gli diedi molto peso quindi esaminai il tabellone degli orari il prossimo pullman per Hollywood sarebbe passato tra sei ore.
    <<uffa che noia devo aspettare sei ore per tornare a Hollywood e poi mi toccano 4 ore in macchina per arrivare a casa>>(Daniel)
    Nel frattempo mi sedetti e la guardai
    <<tu come ti chiami?>> (Daniel alla ragazza misteriosa)
    <<…>> (ragazza misteriosa)
    Ora che la guardavo meglio sembrava essere molto carina, indossava una felpa nera con cappuccio e orecchie da gatto su quest’ultimo, non riuscivo a vedere la sua faccia in quanto era coperta dal cappuccio però notavo dei bellissimi capelli verde smeraldo fuoriuscire dall’altezza delle spalle quindi vidi la sua corporatura minuta e la sua altezza, era intorno al metro e sessanta.
    <<mi fai fare un sorso?>>(ragazza misteriosa) ( mi chiese indicando la bottiglia)
    <<solo se mi fai vedere il tuo viso>>(Daniel) ‘’sono troppo curioso di vederti il volto ora’’
    <<mh ok>>(ragazza misteriosa)
    Si tolse il cappuccio facendo vedere il suo bellissimo volto, i suoi capelli si rivelarono di un marroncino alla radice fino ad arrivare alle punte con una sfumatura verdina, erano la cosa più bella mai vista in vita mia, il suo viso poi pareva angelico e sembrava avere grosso modo la mia età.
    <<tieni>>(Daniel) (le dissi porgendole la bottiglia)
    Mi ringraziò e ne bevve uno o due sorsi prima di riconsegnarmela indietro, passammo all’incirca una mezz’ora passandoci la mia bellissima grappa, dopodiché ruppi il silenzio.
    <<dimmi un po’, come ti chiami?>>(Daniel)
    <<mi chiamo Lara e tu?>>(Lara)
    <<sono Daniel piacere>>(Daniel)
    <<piacere mio, dimmi un po’, come sei arrivato qui?>>(Lara)
    <<ero diretto a casa su un autobus e mi sa di essermi addormentato>>(Daniel)
    <<ahah >> rise (Lara)
    <<che c’è da ridere?>>(Daniel)
    <<nulla nulla>>(Lara)
    Da li notai i suoi occhi erano di un verde smeraldo contornati da un giallo oro, li guardai stupefatto per una manciata di secondi.
    <<qualcosa non và>>(Lara)
    <<nulla ammiravo i tuoi bellissimi occhi>>(Daniel)
    Lei arrossi mentre distoglieva lo sguardo, era troppo carina.
    << he-hey ti … ti piacerebbe vedere una cosa?>>(Lara)
    Lo so qui tutti abbiamo pensato male ma vi assicuro che non è così. :D:D
    <<di che si tratta?>>(Daniel)
    <<vieni con me>>(Lara)
    Beh dopotutto devono passare ancora 5 ore prima del prossimo pullman, ci inoltrammo nel bosco e camminammo per un quarto d’ora circa, raggiungemmo una vasta prateria in cui non c’era nient’altro che erba e pace.
    <<wow, è un bellissimo posto>>(Daniel)
    <<si ma guarda in alto, quello è il vero spettacolo>>(Lara)
    Alzai gli occhi al cielo.
    <<wow>> (Daniel)
    Il cielo era pieno di stelle, dovevamo essere davvero molto lontani dalla città, era una cosa mozzafiato si poteva notare l’intera galassia ad occhio nudo.
    <<bello vero?>>(Lara)
    <<bello è dire poco, qui si può notare quanto la natura sia spettacolare>>(Daniel)
    <<vuoi vedere qualcosa di ancora più spettacolare?>>(Lara)
    <<cosa può esserci di meglio?>>(Daniel)
    Allora Lara allungò la sua mano minuta aprendone il palmo, il terreno davanti a noi si sollevò facendo un rumore metallico.
    <<ma che cavolo ?>> (Daniel)
    Dal terreno uscì quello che sembrava essere un ascensore, appena su le porte si aprirono rivelando una luce quasi accecante.
    <<se mi segui ti farò vedere qualcosa di spettacolare>> mi disse tendendomi la mano.
    <<e va bene ma a una condizione, se ti seguo tu mi dirai chi sei realmente>>(Daniel)
    <<beh, abbiamo un accordo allora>>(Lara)
    Anche se con un piccolo ripensamento la seguii, l’interno di questo sembrava uno di quelli che troveresti in un albergo di lusso il pavimento era fatto in mattonelle di marmo sulle pareti si trovavano degli specchi riflettenti con su attaccato un passamano in un metallo simile ad oro, sul soffitto invece vi erano delle rappresentazioni sovrannaturali.
    <<bene da dove posso iniziare>>(Lara)
    <<non so, inizia col dirmi chi sei>>(Daniel)
    <<beh, io sono Leraje un demone di classe superiore che comanda all’incirca 30 legioni di demoni>> (Lara)
    <<seria?>>(Daniel)
    <<esattamente>>(Leraje)(beh da ora userò questo nome :D)<<comunque, la storia che vi hanno insegnato sin da piccoli non è totalmente vera, noi demoni e angeli non esistiamo sin dall’alba dei tempi, lui ci creò>>
    <<intendi dio?>>(Daniel)
    << esattamente, lui era un essere dall’estrema potenza ma non era infinito, anche lui aveva i suoi limiti>>(Leraje)
    << capisco, dimmi un po’ della vostra storia>>(Daniel)
    Iniziarono ad apparire delle immagini sui vetri che rappresentavano tutto ciò che il demone raccontava.
    <<wow>>(Daniel)
    <<noi siamo nati all’incirca 20 mila anni dopo la nascita di dio, all’inizio eravamo tutti uguali angeli con le ali nere, ma poi lui creò voi e morì inspiegabilmente, da lì si creò una vera e propria guerra civile su come avremmo governato l’universo, ci dividemmo in due fazioni noi i demoni che avremmo voluto scendere in terra per governarvi e indirizzarvi nella giusta direzione e loro gli angeli con le ali bianche che avrebbero voluto lasciarvi perdere e farvi fare tutto ciò che volete senza il minimo controllo>>(Leraje)
    <<capisco>>(Daniel)
    Lo sguardo di Leraje (o Lara a seconda delle preferenze) cambio tremendamente passando dal verde scarlatto al rosso infuocato nel frattempo l’ascensore si fermò con il solito fischio che affermava la fine della discesa, le porte si aprirono e una figura umana si palesò davanti a noi, era un uomo sui vent’anni in giacca e cravatta, alto grosso modo un metro e ottanta con dei capelli corti e biondi e degli occhi che davano sul giallo. Ci accoglieva a braccia aperte all’inizio di un lungo corridoio.
    <<benvenuto all’inferno mio caro Daniel>>
     
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